5 gennaio 2008

Scrivo 2, leggi 1

E' una sorta di offerta come quelle del supermercato, i famosi prendi 2 e paghi 1. Questo però non è il discount sotto casa, si tratta solo di 2 post in 1, perché mi è venuta l'ispirazione x due cose contemporanteamente.

Tratto da CaMpUs; continua la lettura…





Sto scivolando verso la prostituzione: me la menano di scrivere, e io scrivo. Credo organizzerò un pulsante per effettuare donazioni, oboli et similia direttamente dall'homepage; magari passerò casa per casa col cappello in mano, oppure — più probabilmente — minaccerò qualcuno per farmi pagare da bere al Mille…

Ma torniamo — o arriviamo, più correttamente — al post in questione. L'immaginazione dell'Autrice ha la stessa prolificità dei conigli australiani, e lo stesso impatto nefasto sull'uomo e sull'ambiente. Ogni seppur piccolo stimolo avuto dalla sua per altro comunissima vita viene visto come scusante per gettarsi a capofitto nella stesura di un nuovo pezzo. Questa volta il suo sguardo da irrancidita zitella asburgica viene calamitato da due categorie di derelitti della società occidentale: i lavoratori da call-center e gli emo. È un interessante accostamento, poiché permette di conforntare chi per costrizione esterna deve mancare di volontà e chi ne manca per sua propria scelta. Ma non parliamo di questo, che potrebbe assomigliare ad un discorso interessante e sensato, piuttosto concentriamo la nostra attenzione su dettagli del tutto secondari quali lo stile e l'esposizione del pezzo…

Il post è di insospettabilmente buona lettura. Sembra quasi che prima di scrivere ci abbia realmente pensato. Certo, la sua visione del mondo rimane molto ristretta, e questo è commisuato dal fatto che la sua comprensione umana per i poveri telefonisti cessa qualora l'Autrice stia soddisfando i suoi più bassi istinti (qalunque cosa stesse facendo in bagno con le braghe calate, da sola o in compagnia che fosse, è un basso istinto). Insomma, il reale messaggio che ci vuole trasmettere è questo: "sono molto comprensiva, tranne quando ho le braghe calate". Che è lievemente differente da quanto esprime nella seconda parte del post, quella sugli emo: "sarei anche molto comprensiva, ma mi fate veramente calare le braghe!".

Per il resto, non c'è molto da dire. Il post si conclude con le consuete e ritrite domande sulla natura degli emo, e con la promessa di lanciarsi in un video-risposta ormai atteso con impazienza da grandi e piccini. Nulla di che, quindi, ma si spera che con questo la mia vita su messenger possa tornare a svolgersi senza rotture di balle eccessive (chi ha da capire ha capito).

Un'ultima cosa: la grafica usata nel blog, è quanto di più orrendo ed illeggibile sia mai stato creato, e mi dolgo amaramente di avere contribuito a quell'agonia del buon gusto e dei principi di impaginazione che ora è. Auspico un futuro di cecità a tutti i fruitori del blog di cui in oggetto, in modo da permettergli in futuro l'utilizzo di browser braille che pietosamente impediscano l'osservazione dello sfondo. Che il Signore o chi per esso abbia pietà della mia mano che produsse quello sfondo.