3 aprile 2007

cercasi moduli...

eccomi pronta a proporvi l'ennesimo bla bla bla, seguito alla notizia che finalmente qualcuno pagherà le mie prestazioni (non si parla del campo sessuale, come, immagino, amichetti, avrete ovviamente pensato)...
ebbene. rientrata la disarticolazione della mascella procuratami con uno sbadiglio, aggiornerò velocemente le mie nugae...

Tratto da the paradise city; continua la lettura...




Ho scelto questo post perchè, nonostante sia considerevolmente sottotono rispetto a taluni grandiosi interventi che l'Autrice ci ha donato in passato (lascio al lettore l'imporbo compito di isolarli nel mare di variegata rumenta che compone il suo blog), contiene tutti gli elementi che siamo stati abituati a subire nelle opere letterarie — almeno quelle pubbliche — della Vale. Il tono è, come al solito, velato da una sottile ma consistente patina di superiorità: è evidente che il lettore viene visto come un noioso e petulante bambinetto, meritorio di un briciolo di attenzione solo in virtù del silenzio che si riceverà di scotto. La sfera personale è appena accennata, e serve solo da giustificazione per quello che segue: chi, infatti, abbia a pagarle queste non definite prestazioni rimane avvolto nel mistero, infittito ulteriormente dalle dichiarazioni finali che andranno a negare ogni possibilità di lavoro attuabile e accessibile dalla scellerata Autrice.

Il tono di superiorità e di conseguente disprezzo si fa sempr più forte: l'accenno al suo ennesimo problema articolare non fa che da introduzione per una carambolante dichiarazione d'intenti; l'etichettare il suo blog nugæ è infatti solo un modo per sbattere in faccia al lettore tutta la sua cultura umanistica (e immagino che pochi avranno, come il sottoscritto, cercato il significato della parola, per incappare in dotte citazioni degli Epigrammi di Marziale), per poi nascondersi dietro un velo di falsa modestia data dall'apologia della modestia stessa. La doppiezza verbale di questa donna è sconcertante.

Finalmente però l'Autrice scende al livello dell'umile lettore, e si degna, nella sua infinita bontà, di esplicare il suo pensiero alle folle adoranti frattanto riunitesi, e si compiace della loro gratitudine per aver scelto un argomento a loro accessibile: il Verbo si è rivelato, e si è incarnato... nei Bee Hive.

Sgomento tra le folle.

Ebbene sì, il fulcro, il nocciolo, la segreta anima di questo intervento va cercata in Kiss me Licia. È questa l'illuminazione che l'Autrice porta al suo popolo! La redenzione delle anime mediante abluzioni nei Bee Hive.

Le folle alzano le spalle e si dirigono verso casa, lasciando l'Autrice sola, sulla cima della collina.

Il seguito del post è solo un rantolante tentativo di riacquisire l'attenzione, ma l'argomento "lavoro" manca del necessario afflato epico, e il richiamo al Machiavelli richiama l'attenzione di solo alcune anziane signore del Circolo del Bridge, confuse dall'assonanza con un noto gioco di carte. E poi, come un canarino colpito da una racchetta da pelota, l'ultima frase, ultima speranza di riottenere considerazione, una incomprensibile frase in inglese, buttata lì auspicando qualcuno si interroghi se sia una citazione o una dichiarazione... ma ormai è troppo tardi, e l'eco si disperde nella solitudine della vallata ormai solatìa.