19 febbraio 2008

E il prossimo anno al Festivalbar

Lo so che di solito è buona regola adoperarsi in uno straccio di introduzione, ma qui la constatazione è cristallina: la Ferrero è un pozzo di pessime meraviglie.

Vi sottoporrò oggi, se vorrete, la scenetta preparata per Kinder Delice, che ha per protagonisti una madre che in un recente passato era segretaria di Hugh Hefner, un ragazzino con la faccia da schiaffi e la sua band di marmocchi, che guardando TRL tutti i pomeriggi hanno capito che con un paio di filastrocche composte con l'ausilio delle letterine magnetiche (o di quelle dello Scarabeo, qualora voleste cimentarvi) chiunque ha i suoi tre minuti Woodstock.

Tratto da I gatti senz'altro si arrangerebbero; continua la lettura…





…non ci si può bagnare
due volte nello stesso fiume
nè prevedere
i cambiamenti di costume…


Quanta saggezza. Per i soliti illetterati, notifico la citazione di Battiato in "Di passaggio", sperando di non dover spiegare i perché ed i percome di questo incipit. I più accorti di voi si saranno accorti che sto citando un blog di un perfetto sconosciuto. I più sognatori lo crederanno un primo passo verso nuovi e fulgidi orizzonti. Personalmente non do peso alla cosa: il blog citato è, a mio parere, semplicemente delizioso, umanamente condivisibile, e pubblica in un momento di stanca degli aggiornamenti dei miei amici. Poi vabbè, amici.

Vediamo di spendere due parole per inquadrare il blog sotto esame; quante volte ci siamo basiti di fronte ad uno spot che dipinge scene di vita di popolazioni sì umanoidi ma che nulla hanno a che spartire con la nostra razza? Esseri luminosi e trascendenti, che raggiungono inviolate vette di pace e piacere soltanto cambiando la saponetta del cesso, o che perseguono (perseguitano) l'unità familiare grazie alle sottilette Kraft. Sì, li abbiamo guardati, li abbiamo ascoltati, ma non li abbiamo compresi: la Storia ci insegna che a questo punto dovremmo crocifiggerli. Il mai abbastanza lodato Jonlooker sembra perseguire questo obiettivo, ma vista la cronica carenza di legname si accontenta della cosiddetta "gogna mediatica", che all'atto pratico è anche molto più economica. Scrive bene, scorrevole e discorsivo. Segue gli stessi ragionamenti che grosso modo qualsiasi essere pluricellulare fa di fronte alla televisione moderna, il che, come abbiamo già notato, porta a conseguenze grottesche; il che viene impreziosito da un'attenzione al dettaglio ragguardevole che porta all'attenzione minuzie sfuggite senz'altro ai più (che diavolo, quella frase, latte e cacao si scontrano a secchiate e un magma marrone soffoca un innocente rettangolo di pan di spagna mi ha fatto venire un ictus!).

Non voglio approfondire più di tanto, perché questa volta sto scrivendo un post pro piuttosto che contro. Semplicemente mi faceva piacere pubblicizzare un lavoro che sto seguendo e che mi sta piacendo (e che stimo un sacco, vista la frequenza di aggiornamento. Ogni volta che mi cade l'occhio sul Cronopuntatore a sinistra verso una segreta lacrima, poi alzo le spalle e continuo serenamente a vivere la mia vita). Insomma, non giriamoci in giro, dovreste iniziare a leggere con continuità il blog di Jonlooker; personalmente vi consiglio di iniziare da Appunti sparsi tra il pranzo e la cena, giusto per entrare in atmosfera, ma poi dove si finisce si finisce e si trova sempre del buono. Poi, se per caso vi avanza tempo, fate un salto anche sul blog di Eriadan, attraverso il quale l'ho conosciuto e dal quale ho attinto in passato. Poi, ancora, spegnete tutto e vedete di fare (finalmente) qualcosa di produttivo.




"American Gothic", di Grant Wood



Non propriamente l'apoteosi del consumismo.

American Gothic, di Grant Wood